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Oman Children

Suad ha il naso un pò aquilino ed occhi grandi che malgrado la dolcezza sembrano sfidare il mondo e dire che non si farà mai ingoiare da esso. Jamila, con i suoi occhioni neri e quel vezzoso abitino a fiori viola e piccoli ricami trasversali in oro, potremmo ritrovarla un giorno con lo stesso sorriso sulla copertina di un grande settimanale di moda: sembra nata per posare. I dentini un pò imperfetti che Suham lascia intravedere non saranno mai curati da un dentista forse, ma lei non se ne cura affatto e il suo sorriso è bellissimo lo stesso. Si vogliono un gran bene Azzan e Saeeda, lui già ha l’aria responsabile del fratello maggiore e la proteggerà sempre. Anche loro sorridono sereni. La gioia di vivere di Taimur, Abul e Nasir traspare immediata dai loro occhi ridenti…A loro basta una maglietta da calciatori. Tra tutti questi volti straordinari poi ecco Medea, come amo chiamarla, per quei suoi capelli che si ergono verso il cielo come serpenti: il suo è uno sguardo forte e coraggioso, antico come il mondo e nulla – a parte la povertà che la circonda adesso – potrebbe impedire di credere che un giorno possa diventare una grande leader. In un paese come l’Oman può accadere. I bambini omaniti sono sorridenti ed affettuosi, anche se a volte i loro vestiti colorati sono stracci che fanno pensare d’essersi cuciti da soli come d’incanto…varietà di stoffe in parte piovute dal mondo occidentale che si mescolano alle tradizioni. Vivono in un paese che sa di fiabe e leggende e tutti loro potranno avere un posto nel mondo. Testo di Lucia D’Aleo

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